giovedì 9 giugno 2011

Il sogno di Cyrus Avery - Storia della Route 66/2

Cyrus Avery (da qui)
Cyrus Avery. Alzi la mano quanti di voi conoscono questo nome. Pochi, immagino. Eppure e' a lui, alla sua determinazione, e alla sua abilita' come negoziatore politico che si deve la creazione della Route 66 e la nascita di un mito.

Come abbiamo visto nel post precedente, all'inizio del '900 il Governo federale americano capisce che e' necessario costruire un vero sistema di autostrade nazionali che risponda ai nuovi bisogni di mobilita' dei cittadini. E nel 1924 Cyrus Avery, allora Commissario alle autostrade per lo Stato dell'Oklahoma, viene scelto dallo US Bureau of Public Works per guidare questo progetto. Avery, a capo di un comitato di esperti dei vari Stati, accetta, e si butta a capofitto nel nuovo compito. Come ho gia' spiegato, agli inizi lo sforzo e' volto soprattutto a scegliere strade locali gia' esistenti per collegarle in un reticolo nazionale "promosso" ad autostrada.

Avery si convince (giustamente) che le comunita' locali attraverso le quali passeranno le “nuove” autostrade federali, beneficeranno di un forte sviluppo economico: nuovi ristoranti dove i viaggiatori mangeranno; nuovi motel dove gli automobilisti dormiranno; nuovi negozi, nuovi servizi... Ed e' per questo che e' determinato a fare in modo che la nuova autostrada federale che colleghera' Chicago a Los Angeles passi per l'Oklahoma, il suo stato.


Ora, se si guarda alla mappa degli Stati Uniti, ci si puo' subito rendere conto di come il percorso proposto da Avery per la futura Route 66 (in rosso nella mappa) fosse quantomeno insolito. La via piu' breve per collegare Chicago a Los Angelese sarebbe stata molto piu' a nord, senza quella curva verso sud che passa per tutto l'Illinois e il Missouri, come la linea nera che ho tracciato io sulla mappa. Ma Avery non e' scemo. Vuole che il traffico passi per l'Oklahoma, perche' sa bene che con il traffico arrivera' il danaro dei viaggiatori. Con l'appoggio dei funzionari dell'Illinois e del Missouri (entrambi Stati che avevano tutto da guadagnare dal percorso proposto da Avery, perche' la strada avrebbe attraversato un maggior numero di citta' nel loro territorio), Avery presenta il percorso che conosciamo.

L'accoglienza non e' delle migliori. In molti fanno notare come il percorso proposto sia infinitamente piu' lungo di quello che potrebbe passare direttamente dal Kansas. Avery non demorde, e dopo molti mesi ottiene l'approvazione dal governo federale per tutte le nuove strade proposte, inclusa la futura Route 66.

Ma finiti i problemi per la scelta del percorso, comincano quelli per la scelta del nome.

Il nuovo sistema fedeale introdotto nel1926 prevedeva che le strade piu' importanti avessero tutte cifre terminanti con lo zero. Avery, desideroso di fare in modo che la strada passante per l'Oklahoma fosse riconosciuta come una tra le piu' importanti, propone per la “sua” strada il nome Route 60. In molti si oppongono, facendo notare che solo le strade coast-to-coast avrebbero dovuto avere un numero terminante in zero, in ragione della luro lunghezza e importanza simbolica.

I delegati del Kentucky, in particolare, protestano con forza, perche' vogliono il nome Route 60 per una strada che dovrebbe passare per il loro Stato. Avery si oppone, ma nel frattempo la futura Route 66 viene chiamata Route 62 nei documenti preparatori. Non solo: il Governatore del Kentucky va oltre, e propone di abolire del tutto il percorso Chicago-Santa Monica proposto da Avery, e di far convergere invece il pezzo di ausotrasda proposto tra Chicago e Springfield, Missouri, nella strada che dalla Virginia avrebbe raggiunto la California passando per il Kentucky.

Addio Oklahoma. Addio soldi dei viaggiatori. Addio futuro politico di Avery.

Ristoranti, motel, stazioni di servizio, cocktail bar: Avery era sicuro che la Route 66 avrebbe creato molta ricchezza per le comunita' che avrebbe attraversato. E la storia gli avrebbe dato perfettamente ragione.

Siamo nel 1926. Di li' a qualche mese l'Oklahoma avrebbe ospitato nuove elezioni, e Avery rischiava di perdere su tutta linea e di ritrovarsi con niente da mostrare agli elettori. A questo punto decide di accettare un compromesso sul nome: rinuncia al numero 60 in cambio dell'accettazione da parte del Governatore del Kentucky del percorso Chicago-Los Angeles da lui proposto. Il compromesso e' raggiunto. Ma manca il nome.

Per motivi tutti suoi, Avery detesta il numero 62. Quando il suo capo ingegnere, John Page, gli fa notare che ci sarebbe ancora il numero 66 disponbile, Avery ci balza sopra. Gli piace il suono del doppio 6, quel sixtysix cosi' musicale.

E l'11 Novembre 1926 la Route 66 nasce ufficialmente.

Ma quand'e' che la Route 66 si trasforma da semplice strada in leggenda? E quando comincia a morire? Questo lo scopriamo la prossima volta. 

4 commenti:

FB ha detto...

Spettacolo questo post!!! Storie che conosco. Mi, anzi ci (io e la mia compagna) è piaciuto moltissimo documentarci sulla route prima di arrivarci. Ci siamo praticamente fatti 2 mesi di vacanza tra ricerche e poi effettivo viaggio! Che voglia di tornarci!!! Nonostante le centinaia di cose viste, quante persone, quanti luoghi, quante storie ci sarebbero ancora da vedere!!! Mi sa che non mancheremo! Magari proprio nel 2012.....quest'anno ahimé, dopo le vacanze messicane, scarseggiano i giorni a disposizione....e quando si varca l'oceano ci vanno almeno 2 settimane, ma proprio minimo!!!
Ciao Demonio!!!

Demonio Pellegrino ha detto...

FB, grazie! Io credo davvero che la Route 66 sia uno di quei viaggi che si possano fare e rifare scoprendo sempre qualcosa di nuovo! Ci vuole tempo pero', e quello, ahime', per un motivo o per un altro, sembra essere sempre troppo poco!

Mario ha detto...

Barattare un percorso con un nome...o si dava troppa importanza alla nomenclatura o qualcuno (il governatore del K) sottostimava l'indotto generato! Avery ha fatto un affare mica da ridere!!

Demonio Pellegrino ha detto...

Un po' tutte e due le cose: le strade coast to coast erano (e sono) effettivamente le piu' importanti, e avere il numero 60 era una questione di prestigio politico. E' per questo che anche Avery lo voleva. Ma tra perdere del tutto l'indotto e cambiare nome, Avery non aveva scelta! Anche perche' - come vedremo nel prossimo post - l'Oklahoma aveva davvero bisogno di tutto il sostegno economico possibile...